Le Origini del Pallet in Legno
L’idea di quello che poi diventerà il pallet in legno nasce durante la seconda guerra mondiale: i militari statunitensi stanziati in Europa pensarono che appoggiando i rifornimenti da trasportare su piattaforme di legno avrebbe reso più facile la movimentazione con attrezzature meccaniche.
Da quell’idea militare all’uso civile il passo fu breve. Immediata fu anche la sua prima evoluzione: delle piattaforme d’appoggio sopraelevate mediante degli spessori alla base e fornite di apposite feritoie per poter essere sollevate (inforcate) con i carrelli elevatori.
– i primi muletti nacquero proprio negli anni 40-
L’utilizzo di una base d’appoggio sopraelevata consentiva un notevole risparmio di tempo nei trasferimenti di grandi quantità di merci da un punto all’altro ma anche un buon isolamento dal fondo sottostante.
Le misure: prima il caos
I pallet in legno furono sviluppati in diversi formati e spesso si ‘adattavano’ alla tipologia di merce che avrebbero dovuto trasportare. Esistevano tante misure diverse!
Dopo la guerra le prime spedizioni internazionali venivano gestite quasi esclusivamente su rotaia. Agli inizi degli anni ’50 le ferrovie dello stato iniziano ad usare massicciamente i pallet per il trasporto merci ma le diverse misure creavano non pochi problemi.
In Europa si stava diffondendo un pallet da mm 1000×1200 comunemente conosciuto come pallet “Philips” o Americano.
L’esigenza delle ferrovie invece era avere dei pallet che fossero compatibili con la larghezza delle carrozze merci.
In quegli anni le ferrovie preferivano il pallet di legno con la misura da mm 800×1200 che venne denominato EUR per differenziarlo da quello Americano.
Il pallet “Philips” e il pallet EUR avevano però in comune l’altezza da terra, la conformazione della base con la presenza di 9 piedini e tre liste di legno dallo spessore di 22 mm poste nel senso della misura maggiore.
– questo tipo di pallet può essere inforcato da tutti e quattro i lati perciò viene definito a quattro vie–
Le Ferrovie: il primo capitolato tecnico del pallet in legno EUR
Nel 1961, l’associazione internazionale delle imprese ferroviarie, decise di sviluppare un capitolato tecnico di una pedana che fosse idonea all’uso ferroviario. Lo scopo era quello che ogni impresa potesse acquistare autonomamente un parco pallet che fosse però interscambiabile ottimizzando così i costi.
Tutte le ferrovie nazionali europee procedettero all’approvvigionamento di pallet in grande numero. I pallet prevedevano una specifica marcatura: il logo dell’impresa sui piedini di sinistra e il marchio “EUR” inserita in un ovale a destra ed i dati del produttore al centro.
La produzione di massa e i problemi di qualità : nasce EPAL
Negli anni ’80 iniziarono ad apparire sul mercato pallet economici con la stessa marcatura ma non rispondenti al capitolato originale e che pertanto non gatantivano le portate minime e quindi potenzialmente pericolosi.
Nel 1991 fu fondata l’European Pallet Association che prese in gestione il prodotto ed organizzò un sistema di gestione di controllo qualità presso produttori e riparatori.
Il capitolato del pallet in legno fu rivisto e migliorato e la marcatura diventò EUR-EPAL.
Le aziende che non rispettano tali standard vengono sottoposte a sanzioni, sospensione della produzione o addirittura alla revoca della licenza.
Impatto dei pallet in legno sui mezzi di trasporto
Negli anni novata il Pallet ebbe anche un impatto notevole sulle norme di armonizzazione dei mezzi di trasporto destinati a caricarli. In Europa si è tenuto conto delle dimensioni delle Pallet Eur nell’ultimo adeguamento delle leggi che regolamentano le misure massime di ingombro degli autoveicoli commerciali.
Un semirimorchio standard ha una base di carico di circa 13,6 x 2,5 metri, pertanto la capacità teorica di 34 euro-pallet anche se in pratica, a causa delle tolleranze, normalmente si caricano solamente 33 unità !!